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Corso per Collaboratori di Brescia: intervista ad Enrica Bianchi

Dopo l’esame finale del corso per Collaboratori della Gestione sportiva di Brescia, che ha avuto luogo lo scorso venerdì 22 gennaio, intervistiamo con piacere Enrica Bianchi, unica ragazza partecipante ed ideale rappresentante di tutti i corsisti di questo ulteriore momento formativo. Chi è Enrica Bianchi a livello calcistico? Sono stata per quattro stagioni nel Varese Calcio, prima nella segreteria del settore giovanile, poi come responsabile della biglietteria dove ho avuto rapporti con varie parti della vita societaria, infine nell’ultima stagione ho seguito la segreteria generale. Dopo il fallimento del Varese, alla fine della stagione scorsa, mi ha chiamato il patron del Legnano che mi ha proposto di fare la Segretaria generale della società che attualmente milita in Eccellenza, con un passato glorioso e con ambizioni di ritornare presto a livelli importanti. Come ti è sembrato il corso per Collaboratori? Cosa ti ha portato? Il corso è stato molto interessante, tutti gli argomenti trattati sono stati un buon approfondimento delle conoscenze che già avevo, soprattutto quelli della parte tecnica. Un’occasione per avere uno sguardo d’assieme per apprendere e per qualificare la mia professionalità. Nel Varese sono stata fortunata, perché ho conosciuto delle  persone che mi hanno dato modo di lavorare senza che avessi esperienze nel mondo del calcio, né una preparazione adeguata, sfruttando le mie doti personali e le mie predisposizioni. Dopo il fallimento, ho ragionato sulla mia esperienza passata e ho voluto consolidare le mie esperienze e di certificarle, con l’auspicio di fare presto il corso per Direttori sportivi di Coverciano. L’impressione del Corso di Brescia è che sia stato molto ben organizzato e con un importante affiatamento dei partecipanti: un commento? L’organizzazione del Corso è stata particolarmente curata da Giuseppe Dalola della Delegazione provinciale FIGC di Brescia, attento a tutti i dettagli e con una precisione che è stata alla base della buona riuscita di questa esperienza formativa, rendendo tutto più semplice. Dalola, con la sua precisione e con la sua presenza costante, insieme all’altrettanto presente Claudio Molinari, Vice Presidente dell’ADISE, hanno portato un aiuto significativo per creare un gruppo affiatato tra i corsisti, contraddistinto dagli stessi interessi, dalla medesima visione e dalla voglia di fare e crescere nel mondo calcistico. Un’ultima domanda sul mondo del calcio a livello dirigenziale, tradizionalmente coniugato al maschile, ma, ultimamente, sempre più con una presenza femminile: cosa ne pensi? Penso che il contributo femminile nel calcio sia sicuramente molto importante perché le donne possono portare una sensibilità che, a volte in questo mondo, è un po’ carente. Questo a livello di segreteria, nella sua valenza più amministrativa e gestionale, così come a livello organizzativo e logistico, come ad esempio nel settore giovanile, con tanti giovani che lasciano la famiglia molto presto. Personalmente non ho mai avuto particolari difficoltà in questo ambiente nel quale comunque la presenze femminile è ancora un po’ rara e, pensando alla mia esperienza, mi sento proprio portata a fare questo lavoro.

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